blog-image-banner

La realtà virtuale si sta facendo spazio anche nel mondo del teatro, il quale, grazie alla VR, non offre più solo storie a un pubblico passivo, ma potrà rendere partecipe lo spettatore dell’azione, che sarà così parte attiva del racconto e ne interpreterà i personaggi.

Parliamo di esperienze immersive e coinvolgenti, proprie della realtà virtuale, di cui abbiamo già avuto un assaggio con vari progetti ("Peaceful Places", per esempio). La Virtual Reality è quindi uno strumento che permette ai creatori di teatro di progettare nuovi modi di veicolare storie e sperimentare l’arte.

Se ci pensiamo bene, sia il teatro che la VR si compongono degli stessi elementi: una narrazione, il luogo in cui questa si svolge e dei personaggi che, nel caso della realtà virtuale, prendono forma anche grazie a chi usufruisce di questa tecnologia diventando egli stesso un interprete. 

Il National Theatre è stato tra i primi a lanciare una performance immersiva; "All Kinds Of Limbo", nella quale sia i personaggi che il pubblico potevano condividere lo stesso spazio virtuale.

Allora, quanto la VR influenzerà il modo di usufruire il teatro? 

Anche l’industria artistica si sta evolvendo rispetto ai mezzi tradizionali.
La verità è che la Realtà Virtuale può essere vista solo come un mezzo in più per esprimersi, un'estensione della performance, se vogliamo. Sicuramente non potrà mai sostituire l’esibizione teatrale dal vivo, che tutt’oggi ci affascina includendo tradizione e magia.