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Cos’è la VR (realtà virtuale)?


La VR (o realtà virtuale) è la tecnologia che porta l’utente all’interno di un’esperienza o di un contenuto. Viene creato un ambiente in computer grafica o attraverso un video girato con telecamere ad hoc. La VR per poter essere creata e fruita necessita hardware e software specifici. Esistono vari tipi di tecnologia VR e a seconda del contenuto di cui si sta fruendo e del tipo di visore, si possono compiere diverse azioni: dopo aver indossato il visore VR è possibile ruotare la testa e guardare lo spazio a 360°, spostarsi all’interno di questo e interagire con gli elementi all’interno della scena. Si tratta di una realtà simulata e diversamente da quanto si è abituati a fare, con la VR non si guarda una scena in uno schermo ma ci si immerge in questa grazie all’uso di un visore che viene indossato dall’utente. Solitamente si assiste alla visione di qualcosa sullo schermo all’interno del visore che si indossa ma esistono anche stanze appositamente progettate con schermi di grandi dimensioni. I feedback sensoriali principalmente sono video ed audio, sono poi state create tipologie di device che offrono esperienze VR che coinvolgono anche altri sensi.

Come funziona la VR (realtà virtuale)?


La sensazione immersiva data dalla VR, dipende dal fatto che questa tecnologia “inganna” la percezione che il cervello ha della realtà facendo credere all’utente di essere all’interno di un mondo virtuale. Questo dipende da vari fattori, in primo luogo dal display stereoscopico che divide l’immagine in due offrendo una prospettiva leggermente diversa per ogni occhio e, in alcuni casi, simulando la profondità. L’ombreggiatura e l’effetto parallasse, che dà la sensazione di far muovere a velocità diverse oggetti che stanno a distanza diversa, rendono l’esperienza VR reale.

Come funziona la VR | Specifiche tecniche sulla velocità delle immagini

Ci sono poi specifiche tecniche rispetto alla velocità con cui le immagini vengono visualizzate, queste variano a seconda dei visori (Oculus Rift ad esempio ha un display a 90 Hz) e questo valore (espresso in Hz) corrisponde alla frequenza di aggiornamento del monitor o meglio alla velocità con cui il monitor può visualizzare per immagini al secondo. È importante che vengano mantenuti almeno 60 FPS (frame per second). La frequenza di aggiornamento di un monitor e i FPS sono due fattori indipendenti, il fotogramma al secondo indica infatti la velocità con cui la GPU (Graphics Processing Unit, in italiano Unità di Elaborazione Grafica) può visualizzare le immagini al secondo. Questo significa che se si sta giocando ad un gioco VR e l’ FSP è 120 ma la frequenza di aggiornamento del monitor è 60Hz, sarà possibile visualizzare solo 60 FPS perdendone la metà. In tal caso è possibile che l’immagine si scomponga lacerandosi. Per ovviare al problema entra in gioco Vertical Sync (VSync) che limita il framerate evitando la perdita di fotogrammi e la lacerazione. In generale per avere un’esperienza VR soddisfacente, il numero di frame rate e la frequenza di aggiornamento dovrebbero equipararsi. Altri elementi che influiscono sul modo in cui percepiamo la realtà virtuale sono la latenza e il campo visivo (in inglese FOV, Field of View). L’elaborazione scorretta di questi fattori può causare cinetosi nell’utente. Gli esseri umani hanno un campo visivo che varia dai 180° ai 270° circa a seconda che siano fermi o in movimento e questo deve essere preso in considerazione dato che all’interno del mondo virtuale sarà possibile sia stare fermi che muoversi. L’occhio umano nota facilmente le imperfezioni e la latenza è uno dei fattori che influiscono su questo fattore, l’immagine infatti dovrà essere abbastanza veloce da ingannare la vista e far credere al cervello di trovarsi in un altro mondo. Questa variabile dipende dal tipo di device VR utilizzato e dalla frequenza di aggiornamento dell’immagine. Solitamente sono questi gli elementi che portano l’utente ad avere quella sensazione di malessere, disorientamento o nausea all’interno del mondo virtuale. In generale dunque possiamo dire che per produrre un’esperienza VR soddisfacente è necessario che l’immagine rispetti i tempi con cui l’utente si muove e interagisce all’interno del mondo in cui è immerso.

Come funziona la VR | Specifiche sul movimento e l’interazione

A diversi device VR corrispondono diverse funzionalità e dunque diverse tipologie di esperienza. Questo è un aspetto da tenere in considerazione se si vogliono produrre contenuti immersivi. Si può fruire di un contenuto in realtà virtuale semplicemente ruotando la testa a 360° nello spazio o interagire e spostarsi nell’ambiente. I visori VR hanno sensori per rilevare lo spazio e il movimento, questo ad esempio permette di determinare con precisione in quale direzione si sta guardando. Device come Oculus e HTC Vive usano controller da impugnare che permettono di interagire con la realtà virtuale e tutorial iniziali per comprendere come poterlo fare, in ogni caso si tratta di funzionalità intuitive. Ci sono inoltre telecamere e sensori da installare nella stanza che migliorano l’esperienza VR. Un esempio chiaro è quello di HTC Vive: all’interno della confezione trovate, oltre al visore, anche due controller e due sensori ad infrarossi da sistemare nella stanza che questi permettono di tracciare i confini dello spazio in cui potrete muovervi. Una volta installato il device e indossato il visore, si noterà una griglia, quella traccia il limite in cui potrete muovervi evitando che urtiate oggetti mentre siete immersi nella realtà virtuale.

Come funziona la VR | L’importanza del suono

Perché l’esperienza in realtà virtuale sia completa, è necessario che i suoni siano il più vicino possibile al modo in cui vengono percepiti nella realtà. I rumori che percepiamo arrivano da diverse angolazioni quindi l’audio della realtà virtuale, dovrà quindi essere spaziale, tridimensionale, imitando suoni che vengono da diversi punti dell’ambiente. In questo modo la VR risulterà “reale”. Per approfondimenti sui device VR: “I migliori visori per la realtà virtuale”.

Qual è la differenza fra VR (realtà virtuale), AR (realtà aumentata) e MR (mixed reality)?


La realtà aumentata (AR) aggiunge elementi digitali al mondo reale, solitamente grazie all’uso della telecamera dello smartphone. Gli esempi più comuni di realtà aumentata sono i filtri dell’app Snapchat o il gioco Pokemon Go. In breve: inquadrando una scena reale con una telecamera, vedremo sullo schermo degli elementi digitali che vanno ad aggiungersi alla scena inquadrata. La realtà aumentata quindi non sostituisce la realtà che conosciamo o il modo in cui la percepiamo. Diversamente, con la realtà virtuale (VR) non si aggiunge qualcosa alla realtà ma si vive un’esperienza completamente immersiva, che ti permette di esplorare uno spazio a 360° e ti porta al di fuori del mondo fisico grazie all’uso di device specifici per la VR come l’HTC Vive, l’Oculus o il Samsung Gear. Indossando un visore per la realtà virtuale l’utente viene portato in mondi reali (veri e propri video girati con specifiche telecamere) o immaginati e ricreati (realizzati in computer grafica). Potremmo quindi dire che con la VR vengono sostituiti due sensi (vista ed udito) e questo porta la mente a sentirsi in uno spazio diverso da quello conosciuto. La Mixed Reality (MR) infine, è un’esperienza che combina gli elementi della VR e dell’AR. Anche in questo caso è necessario un visore, più simile però ad un paio di occhiali che a una grande maschera come nel caso della VR. Si tratta di una tecnologia sperimentale che permette di vedere elementi digitali che vanno ad arricchire la realtà. Uno degli strumenti MR più conosciuti è Microsoft Hololens. La sensazione con la Mixed Reality sarà dunque quella di vedere il mondo reale in un modo diverso. Immaginate un ingegnere che lavora ad un progetto e che grazie all’ MR, può vedere in tempo reale le informazioni tecniche o le note necessarie per costruire un macchinario.

Cosa è un visore VR (realtà virtuale) e come funziona


Un visore VR è un dispositivo da indossare sulla testa che riproduce contenuti girati o realizzati appositamente per la realtà virtuale. I visori VR sono dotati di un display stereoscopico che divide le immagini in due, una per l'angolazione di ogni occhio, questo permette di riprodurre il modo in cui siamo naturalmente abituati a vedere la realtà ingannando la mente e portandola a pensare di essere all'interno di uno spazio reale. I visori di realtà virtuale sono inoltre dotati di sensori per tracciare il movimento della testa, ad esempio giroscopi, accelerometri, magnetometri, sistemi di luce strutturata. Alcune tipologia di visore hanno poi sensori per rilevare il movimento oculare e sono dotati di controller manuali che permettono di interagire con la VR.

Visore VR | La latenza dell'immagine.

La latenza è il tempo impiegato dall'immagine per rispondere ad un input, se è troppo lenta rispetto al movimento della testa, può causare un disturbo definito cinetosi nell'utente che sta fruendo del contenuto VR. La latenza ideale dovrebbe essere di 7-15 millisecondi. Uno degli elementi che influiscono su questo valore è di aggiornamento del display e ogni visore VR ha la sua specifica frequenza di aggiornamento. Un altro elemento che influenza questo aspetto è dato dall''unità di elaborazione grafica (GPU), questa deve essere abbastanza potente per riportare il giusto numero di frame.

Visore VR | Risoluzione e qualità.

Esistono diversi livelli di qualità visiva che influenzano il modo in cui l'individuo percepirà l'immagine all'interno della realtà virtuale. La qualità dell'immagine dipende da più variabili: la risoluzione del display, la qualità ottica, la frequenza di aggiornamento e il campo visivo.

Visore VR | Le lenti.

Dalle lenti di un visore VR dipende la mappatura del campo visivo. La criticità in questo caso è data dal fatto che è necessario garantire coerenza nella messa a fuoco valutando il fatto che l'utente sarà libero di ruotare gli occhi una volta indossato il visore. Le lenti inoltre portano l'immagine ad essere distorta e i colori ad essere alterati, queste tipologie di problematiche vengono ovviate attraverso correzioni fatte con software specifici.

Come fare un video in VR (realtà virtuale)?


Per poter girare un video in realtà virtuale sono necessari passaggi e strumenti specifici. Il primo step consiste nell’utilizzare più telecamere e queste dovranno essere adatte alla creazione di contenuti VR (al momento le migliori sul mercato sono: InstaPro, Fusion, Samsung Gear, Garmin Virb, Ricoh Theta). Una volta che si è girato il video si procede alla post-produzione con la fase di stitching, questa consiste nel “ricucire” insieme le immagini riprese da più telecamere in modo da ottenerne una unica a 360°. Dunque alla fine della fase di stitching, l’immagine sarà una sfera all’interno della quale verrà posto il fruitore che così avrà una visione totale della scena. Per poter girare un video VR esistono diverse tecniche di ripresa. In breve possiamo dire che un’opzione è creare un video VR con più telecamere, ognuna riprenderà un’angolazione della scena e l’ambiente dovrà essere altamente controllato per evitare, ad esempio, cambiamenti di luce che possano creare discordanze in fase di post-produzione e fruizione. Altrimenti è possibile girare la scena con 2 (o più) telecamere grandangolari, in questo caso la fase di stitching sarà meno complessa. In ogni caso, la qualità video del risultato finale è data dalla somma della risoluzione di ogni telecamera: più telecamere verranno usate, più alta sarà la risoluzione del video ma allo stesso tempo si avranno più dati da processare, dunque la fase di post-produzione sarà più complessa.

Come vedere un video in VR (realtà virtuale)?


Per vedere un video VR è necessario avere un visore di realtà virtuale. Inoltre va tenuto presente che si tratta di contenuti immersivi, non semplici video a 360°. Una volta indossato il visore ci si troverà all’interno di un video in realtà virtuale nel quale lo spettatore potrà ruotare la testa per vedere cosa accade nello spazio circostante. I visori più conosciuti sul mercato sono: cardboard, Samsung Gear, Oculus, HTC Vive e Playstation VR. A seconda del visore che si sceglierà di usare saranno necessari hardware e software specifici. Per utilizzare un cardboard basterà uno smartphone abbastanza recente, quindi dotato di giroscopio. Samsung Gear richiede invece uno smartphone compatibile. Oculus Rift e HTC Vive necessitano di un computer di fascia alta a cui poter essere collegati, inoltre non si tratta di sistemi plug and play e il settaggio dei software non è immediato ma rivolto ad utenti più esperti. Sono device che offrono più opportunità di interazione con la realtà virtuale. Playstation VR è pensata per il settore del gaming e ha bisogno di essere collegata ad una console compatibile e di altri dispositivi necessari al perfetto funzionamento. Oculus Go e Oculus Quest sono visori stand-alone, non hanno bisogno di hardware aggiuntivi oltre a quelli inclusi nella confezione. Infine, il modo più semplice e immediato dove è possibile guardare e caricare contenuti video VR è offerto dalle piattaforme Youtube e Facebook. Su queste troverete contenuti di diverso genere, anche video VR di alto livello. Ci sono poi siti e app esclusivamente dedicati alla pubblicazione di contenuti in realtà virtuale.

Come creare contenuti in VR (realtà virtuale): video VR e computer grafica VR


Il primo punto da tenere presente è che la VR è un linguaggio a sé, lo storytelling e la regia che portano alla realizzazione di contenuti VR sono una disciplina specifica, non è detto che un team abituato a creare contenuti tradizionali sia capace di lavorare con la VR. Ci sono due macroaree che riguardano la creazione di contenuti VR: È infatti possibile creare video VR girando la scena con telecamere specifiche, a questo segue poi una fase di post-produzione chiamata stitching e infine il montaggio per approfondire vedi la FAQ: Come fare un video in VR. L’altra area di interesse riguarda la realizzazione di prodotti in computer grafica e animazione VR (pensate videogiochi VR, showroom VR, progetti di architettura, e-commerce etc.). L’elemento interessante della computer grafica in realtà virtuale è che, a differenza del video, è possibile far muovere e interagire l’utente nello spazio in cui è inserito. A seconda del grado di complessità del progetto VR che desiderate realizzare potrete utilizzare software più o meno sofisticati. Attraverso un software di programmazione, ad esempio il motore grafico multipiattaforma Unity, è possibile realizzare, ad esempio, app per la VR, modelli 3D, animazioni e progetti di interni. Per fare in modo che l’utente possa interagire con lo spazio virtuale ci sono varie possibilità e la differenza più importante dipende dal fatto che si tracci o meno il movimento dell’occhio:

  • Monitorare, attraverso il visore VR, i movimenti della testa: questa modalità consiste nell’assegnare, all’interno di un piano, delle direzioni X, Y, Z ai diversi movimenti. Per il tracking della testa sono necessari l’accelerometro e il giroscopio (sensori già presenti, ad esempio, nello smartphone) che monitorino l’accelerazione, l’orientamento e la velocità di rotazione nello spazio. Inoltre è necessario che la latenza sia bassa (minore o uguale 50 millisecondi) per evitare che si notino ritardi tra i movimenti del corpo e la risposta dell’immagine nella realtà virtuale.
  • Tracciare il movimento ottico attraverso un visore VR: alcuni visori possono monitorare il movimento degli occhi all’interno dell’ambiente virtuale. Questa tipologia di tracciamento ha il vantaggio di essere più precisa e offrire una visione più realistica dello spazio.
Ad ogni modo la maggior parte dei visori prevede entrambe le modalità. In generale, i settori nei quali è possibile sfruttare la realtà virtuale sono molteplici: cinema, entertainment, architettura, videogaming, medicina, giornalismo, cultura e arte, educazione, scienza, design e molti altri. A seconda del progetto VR che si vorrà realizzare sarà necessario scegliere prima di tutto se girare un video o ricreare un’ ambientazione.

Quali sono le telecamere per girare in VR?


Per creare girare video in realtà virtuale esistono diverse telecamere sul mercato che hanno diversi prezzi e di conseguenza differenti livelli qualitativi. Non esiste una risposta univoca su quale sia la miglior telecamera per realizzare contenuti in realtà virtuale, a seconda del progetto che si intende realizzare si dovrà scegliere il prodotto più adatto. Possiamo però fare una distinzione importante dividendo le telecamere VR in due macro categorie: consumer e professionali. In linea di massima le telecamere consumer offrono meno autonomia, hanno due obbiettivi e per lavorare alla fase di post-produzione si è obbligati ad utilizzare i software delle casa madre. Gli strumenti professionali invece hanno più obbiettivi per riprendere la scena e offrono risultati qualitativamente più elevati. Inoltre permettono all’utente di scegliere con quale software realizzare la post-produzione che porta alla creazione di un video VR. Alcune sono migliori di altre per specifici tipi di ripresa, ad esempio se si vuol riprendere una scena notturna o con luminosità scarsa, una camera 360 con micro lenti di 4/3 è l’ideale. Sul blog approfondiamo l’argomento cercando di rispondere alla domanda: “Quale telecamera VR scegliere?”.

Come vedere contenuti VR con e senza smartphone?


Per poter fruire di contenuti in realtà virtuale è necessario l’uso di un visore. Ne esistono di diverse tipologie che offrono possibilità qualitative diverse a diversi prezzi. Ci sono visori che necessitano di uno smartphone, come il Samsung Gear, altri di un pc e ne sono un esempio l’HTC Vive e l’Oculus Rift, infine ci sono visori definiti standalone, che non richiedono supporti ulteriori, come l’Oculus Go. La soluzione più economica e semplice per provare un’esperienza VR è sicuramente quella offerta da un visore cardboard, questo può essere usato avendo a disposizione uno smartphone (sia Android che iPhone) nel quale andrà scaricata una delle tante app presenti nello store del proprio telefono, dopodichè basterà lanciare un video girato in VR e indossare il cardboard. Anche la piattaforma Youtube ormai ha a disposizione diversi filmati a 360° che in VR rendono il massimo. Il cardboard è un visore di cartone che va montato attraverso semplici istruzioni e nel quale va inserito uno smartphone. Questo tipo di device ha saputo sfruttare il fatto che un telefono moderno contiene già in sé la tecnologia necessaria alla visione di un contenuto in realtà virtuale (nello specifico ogni smartphone contiene il giroscopio). Inoltre è stato utile, soprattutto quando si è iniziato a parlare di realtà virtuale, perché il suo costo irrisorio ha permesso alla VR di entrare a contatto con un grande numero di persone. Parallelamente la qualità che offre è piuttosto bassa.

Come usare la VR con e senza un PC?


Ci sono diversi modi per poter usare la VR e fruire di contenuti immersivi. La scelta dipenderà principalmente dal tipo di esperienza che si sta cercando. In ogni caso per poter vedere o interagire con contenuti in realtà virtuale è necessario un visore. Di seguito un elenco dei principali visori VR che possono essere utilizzati con o senza un computer. Visori che richiedono l’uso di un PC: HTC Vive, Oculus Rift, Oculus Rift S. Oculus Rift non è più venduto direttamente da Oculus anche se si trova ancora in altri store. Visori che possono essere usati senza un PC: Oculus Go, Oculus Quest. Visori che richiedono l’uso di un cellulare: Samsung Gear e Google cardboard. Per approfondire l’argomento sull’uso dei visori seguite il link al blog: I migliori visori per la realtà virtuale.

Come caricare contenuti video VR su un visore | Oculus Go e Oculus Quest.


Per poter caricare un video VR su un visore occorre seguire determinati passaggi. Inoltre, a seconda del device che si utilizza potrebbe essere necessario rispettare alcune accortezze specifiche. Di seguito troverete spiegate le casistiche più comuni.

Come caricare un contenuto VR da computer (Mac e PC) a Oculus go e Oculus Quest:

Step 1: Scaricare un'apposita app sul visore. Esistono diverse tipologie di app, noi usiamo Oculus Gallery (di norma già presente nel visore) e Samsung VR. Step 2: Scaricare il file con il contenuto VR all'interno del computer. Step 3: Collegare il visore VR al computer e trasferire il file all'interno del visore. Se usate un Mac sarà necessario aver prima scaricato un software come Android File Transfer (scaricabile gratuitamente). Una volta scaricato il software il trasferimento del file VR partirà automaticamente appena il visore verrà collegato al computer. Se questo passaggio è eseguito con un PC, il visore collegato verrà automaticamente riconosciuto come un qualsiasi hard-disk esterno (vuoto). Sarà per tanto necessario effettuare un ulteriore passaggio prima di trasferire il file. Step 4 per PC: Digitate nella barra di ricerca del vostro browser "developer.android.com", aprite la pagina e nella barra di ricerca interna al sito cercate la voce "SDK Platform Tools release notes", effettuate il download del "SDK Platform-Tools per Windows", primo link della pagina. Portate la cartella scaricata sul desktop. Cercate poi "Command Prompt" nella barra di ricerca Windows. Aperto il command prompt dovrete digitare "cd desktop" e invio, poi "cd", il nome completo della cartella scaricata (o in alternativa "cd adb" e premete il tasto tab), nuovamente invio e infine "adb devices" e invio. Se il file è stato individuato il visore richiederà di accettare il collegamento, una volta accettato, sarà possibile trasportare il file video desiderato all'interno della cartella del visore. Step 5: Indossare il visore e aprire l'app (vedi step 1). A questo punto sarà possibile visualizzare la libreria contenente i file caricati sul visore e basterà selezionare e far partire il video VR.

Come caricare un contenuto VR su PlayStation VR


Caricare un video VR su PS VR richiede diversi passaggi, di seguito cercheremo di chiarire quale sia il procedimento da seguire dandovi più possibilità.

Caricare un contenuto in realtà virtuale su PS VR | Strumenti necessari:

  • Una chiavetta USB formattata in FAT32 o in exFAT, questo tipo di formattazione è quella riconosciuta dalla console.
  • Un'app per vedere il contenuto VR su PS VR. Avete più strade in questo caso: attraverso l'app Littlstar scaricabile dal PlayStation Store oppure attraverso il Lettore Multimediale messo a disposizione da Sony (quest'ultimo spesso offre una visualizzazione a qualità inferiore).
  • Un PC che permetterà di trasferire i file dei contenuti VR su chiavetta. Questo, a seconda della casistica, potrebbe servire anche per apportare alcune modifiche dei video attraverso un software (chiariremo la questione di seguito).
  • Il visore PlayStation VR naturalmente.
  • Una PlayStation 4. La VR funziona sia su PlayStation 4 Standard, Slim e PS4 Pro a un diverso livello qualitativo di visualizzazione dell'immagine a seconda del modello.

Vedere contenuti in realtà virtuale su PS VR | Specifiche sull'app Littlstar:

  • Una volta installata l'app che avete scaricato dal Playstation Store, apritela e indossate il visore per configurarla. Per eseguire questo passaggio basterà andare nella Biblioteca e iscrivervi. A questo punto la console è pronta.
  • Se avete già dei file (vostri o scaricati da Internet) che contengono video VR, vi basterà inserire il file nella cartella LittlStar. Inoltre, all'interno della libreria dell'app sono già presenti dei contenuti VR di default.
N.B.:Il problema si pone se il video che vorrete vedere non è compatibile con la VR, in questo caso sarà necessario convertirlo e a questo punto entrerà in gioco la necessità di usare il computer. Per capire come fare, seguite il passaggio di seguito.

Vedere contenuti in realtà virtuale su PS VR | Convertire il video in 3D MP4 da computer:

  • Scaricate dal PC "Wondershare Video Converter Ultimate" dal sito ufficiale. Ne esiste una versione gratis di prova e una a pagamento, chiaramente la possibilità di convertire video VR nella versione free non è infinita.
  • Lanciate il programma e si aprirà una schermata, in alto a sinistra vedrete "+ Aggiungi", cliccate e scegliete il video da portare all'interno del programma. In alternativa andrà bene anche trascinarlo all'interno.
  • A questo punto, in alto a destra, vedrete scritto "MP4 Video", basterà cliccarci sopra e scegliere un formato MP4. Nella tendina che si aprirà dei formati MP4, scegliere 3D Sinistra-Destra.
  • Infine convertite il file video.

Vedere contenuti in realtà virtuale su PS VR | Rinomina del file e visualizzazione del video su PS VR:

  • Dopo aver completato la conversione del video in 3D MP4 è necessario inserirlo in una cartella separata su un'unità USB in modo che il sistema PS4 lo riconosca. Dovrete poi rinominare i file correttamente, ad es. nomedelvideo_TB_360.mp4 oppure nomedelvideo_TB_180.mp4 (il numero dipenderà dal fatto che si tratti di un video a 180° o 360°).
  • Inserite la chiavetta USB nella console, indossare il visore VR, lanciate l'app LittlStar (o l'app Media Player) e andate sulla Biblioteca, qui potrete scegliere fra i video contenuti nella chiavetta USB.
  • Potrebbe essere necessario selezionare la "modalità VR".
A questo punto è finalmente possibile fruire del video VR, buona visione!